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L'origine delle Saline
L’ORIGINE DELLE SALINE DI TRAPANI RISALE AD EPOCA REMOTA ,PER LA BUONA DISPOSIZIONE DELLA COSTA,AMPIAMENTE PIANEGGIANTE E FAVOREVOLE AL VENTO CON TEMPERATURE FAVOREVOLI, CARATTERIZATO DA RARISSIME PIOGGIE ESTIVE, I FENICI COSTUIRONO LE SALINE A TRAPANI.
LE QUALI SI TROVANO AI PIEDI DEL MONTE ERICE A EST ,E A OVEST TROVIAMO LE MERAVIGLIOSE ISOLE EGADI.
IL GEOGRAFO ARABO EDRISI,NEL LIBRO SUL “RE RUGGERO”1154 SCRIVE 22PROPIO DAVANTI ALLA PORTA DELLA CITTA DI TRAPANI SI TROVA UNA SALINA.
le saline furono trasformate in veri e propri sistemi per la produzione di sale, mettendo a punto uno schema di concentrazione delle acque che facesse precipitare molti dei sali dannosi che compongono l’acqua di mare,nelle vasche antecedenti a quelli salanti, a vantaggio di un prodotto finito idoneo per il consumo umano.
Le saline erano già presenti in Sicilia nel periodo della dominazione normanna (XI-XII secolo). Federico I di Svevia (XIII secolo) istituì il monopolio di Stato, ma in seguito le saline tornarono private con gli aragonesi e raggiunsero il loro apice durante la dominazione spagnola (a partire dal XVII secolo), quando Trapani divenne il più importante porto europeo per il commercio del sale.
L area delle saline e dentro una
Riserva naturale orientata, avvenuta con decreto dell’Assessore al territorio e ambiente della Regione siciliana n. 257 dell’11 maggio 1995, ed il suo affidamento in gestione al WWF Italia. È stato emananto un regolamento che ha permesso di “esercitare la salicoltura nelle aree tradizionalmente a ciò destinate
L'ecosistema
Le saline sono ambienti naturali modellati dall’interazione secolare tra uomo e natura, dove si è sviluppato un equilibrio simbiotico. Questi luoghi non sono solo aree per la produzione di sale ma anche ecosistemi complessi e habitat per diverse specie di avifauna. La produzione del sale avviene attraverso un processo sofisticato che sfrutta l’evaporazione dell’acqua marina e la precipitazione frazionata dei vari sali in essa contenuti, con il cloruro di sodio (sale da cucina) che è l’unico composto estratto senza effetti collaterali negativi per l’uomo. Questo processo richiede conoscenze ed esperienza specifiche per eliminare gli altri sali presenti nell’acqua marina, utilizzando una serie di vasche multicolorate dove si depositano sali diversi in base alla loro solubilità.
Dal punto di vista ecologico, le vasche delle saline rappresentano una successione di ecosistemi che variano dalla “fredda”, una laguna costiera con flora e fauna adattabili a variazioni di temperatura e salinità, fino ai bacini interni dove le condizioni ambientali diventano estreme, limitando la vita a microrganismi e poche altre specie capaci di tollerare alte salinità. Questa diversità di habitat fa delle saline un luogo importante per la biodiversità, in particolare per gli uccelli che le utilizzano come aree di sosta e alimentazione. La vita nelle saline si adatta quindi a un gradiente di salinità crescente, con una biodiversità che si riduce man mano che si procede verso i bacini più interni e salati.
La produzione del sale
Scopri come funziona il processo di produzione del nostro sale.
1. Alimentazione delle Vasche Fridde
L'acqua del mare, proveniente dalle pulitissime acque della Riserva delle Isole Egadi (Favignana, Levanzo, Marettimo), viene immessa nelle vasche "fridde" o di prima entrata. Questa operazione avviene tramite gestione di chiuse in legno, pompe idrovore o mulini a vento, garantendo che questa zona rappresenti almeno il 20% della superficie totale della salina. L'acqua inserita ha una salinità tipica del mare (3,5-4%) e viene portata a una densità non superiore al 6% (5-6°Bè).
2. Passaggio alle Vasche di Coltivo
Dalle vasche "fridde", l'acqua procede verso le vasche intermedie di "coltivo" o di servizio, che devono occupare una frazione non superiore al 40% della salina. In questa fase, l'acqua, con una salinità iniziale di 5-6°Bè, viene aumentata fino a raggiungere una concentrazione compresa tra 9 e 12°Bè, con la precipitazione iniziale dei carbonati di calcio.
3. Evaporazione nelle Vasche Caure
L'acqua passa successivamente alle vasche "caure" o evaporanti, che costituiscono almeno il 20% della superficie totale della salina. In queste vasche, l'acqua raggiunge una densità non superiore a 26°Bè, con la precipitazione dei carbonati e dei solfati, tra cui il solfato di calcio (gesso).
4. Cristallizzazione nel Sale
Le vasche "salanti" o "cristallizzanti", che coprono non più del 20% della superficie della salina, sono l'ultimo anello del processo. In questa fase, l'acqua, ormai satura di cloruro di sodio con una concentrazione sempre superiore a 26°Bè, permette la cristallizzazione finale del sale.
5. Intervento dei Tecnici Salinari
I tecnici salinari, o "curatoli", hanno il compito di gestire l'intero processo produttivo, dall'inizio dell'immissione dell'acqua nelle vasche "fridde" fino alla regolazione delle fasi successive, controllando i livelli di concentrazione dell'acqua e ottimizzando il processo evaporativo in funzione delle condizioni climatiche.
6. Raccolta e Conservazione del Sale
Il sale viene raccolto manualmente o attraverso strumenti meccanici, e accumulato a bordo delle vasche da cui proviene, utilizzando nastri trasportatori. Successivamente, viene conservato (coperto con coppi di terracotta se necessario) per permettere una naturale liberazione dell'umidità residua. Prima del trasporto allo stabilimento per il confezionamento, la crosta superiore di ogni cumulo viene eliminata per una profondità di 1-2 centimetri ("scrostatura").